Approfondimenti |
Il 2 giugno scorso, l'UE e la Cina hanno concordato la pubblicazione formale di un elenco di 200 indicazioni geografiche europee e cinesi, 100 da ciascuna parte e di cui 24 italiane, che saranno considerate meritevoli di protezione attraverso un accordo bilaterale che verrà stipulato entro il 2017.
Nel predisporre l’etichetta del proprio vino si è tentati dal realizzare un unico modello, da riproporre tradotto e adeguato ai requisiti normativi specifici del paese di destinazione dall’importatore, nei vari paesi in cui si esporta il prodotto.
Segnaliamo il progetto Chinese for business, risultato dello scambio di buone pratiche, esperienze e risultati generati dal processo di implementazione del progetto Chinese for Europeans (C4EU) 2010 - 2013.
Giovedì 15 settembre 2016, alle ore 9,30, presso la Sala Falk, Assolombarda, Via Pantano 9, Milano si terrà l'evento di cui al titolo.
In linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile del Tredicesimo Piano Quinquennale, figura l'attenzione governativa alla protezione ambientale e l'adozione di tecnologie pulite per far fronte alle problematiche del Paese.
Attualmente in Cina ci sono enormi superfici allevate a mele, circa 2,3 milioni di ettari, per una produzione che si attesta intorno a 38 milioni di tonnellate.
Le varietà di mele presenti sono poche, con la Fuji che occupa quasi il 73% della produzione. Il mercato, invece, conta 1,4 miliardi di consumatori.
La Cina si attesta come il più grande produttore di mele al mondo e offre ottime opportunità di business a chi opera in tale settore.
Negli ultimi dieci anni, la produzione di mele in Cina ha vissuto una profonda trasformazione, in gran parte ancora in corso.
Con questo approfondimento vogliamo fornire una prima analisi della normativa riguardante l'etichettatura dei prodotti alimentari cinesi, comparando la normativa cinese e quella europea al riguardo.
A seguito degli scandali sulla sicurezza alimentare in Cina, sta emergengo una crescente classe media cinese che spinge verso modalità alternative per l’acquisto di prodotti freschi e di carne.
Finora, la diffusione del cibo biologico (lüse shipin) non è molto ampia, riguarda solo l’1.01% del consumo totale, ma è quasi triplicata rispetto allo 0.36% del 2008.
Una serie di grossi scandali alimentari negli ultimi anni ha costituito infatti un catalizzatore primario per la crescita del mercato di questo settore.
Si prevede che quest’anno la percentuale di cibo bio sul mercato globale cinese arriverà al 2%.
Giovedì 19 novembre dalle ore 09.00 alle 13.00, presso l'Auditorium Assolombarda, Via Pantano 9 Milano, si terrà l'evento: 45 ANNI DI RELAZIONI ECONOMICHE TRA ITALIA E CINA: le prospettive degli imprenditori italo cinesi
Il giorno 18 novembre, dalle 14.30 alle 18.00, presso l’Università degli Studi di Bergamo si terrà l’incontro “China Insight”, che tratterà il tema degli investimenti cinesi in Italia.
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