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E' stato firmato il 21 ottobre scorso il decreto interministeriale per introdurre l'obbligo di indicazione dell'origine dei derivati del pomodoro.
Il provvedimento introduce la sperimentazione per due anni del sistema di etichettatura, nel solco della norma già in vigore per i prodotti lattiero caseari, per la pasta e per il riso. Il decreto si applica ai derivati come conserve e concentrato di pomodoro, oltre che a sughi e salse che siano composti almeno per il 50% da derivati del pomodoro.
La Commissione ha pubblicato una serie di orientamenti sull'applicazione della normativa dell'Unione europea sui prodotti alimentari e sulla tutela dei consumatori per quanto riguarda le differenze di qualità nei prodotti, come annunciato dal Presidente Juncker nel discorso sullo stato dell'Unione.
Il Regolamento (UE) n. 625 del 15 marzo 2017 relativo ai controlli ufficiali e alle altre attività ufficiali effettuati per garantire l’applicazione della legislazione sugli alimenti e sui mangimi, delle norme sulla salute e sul benessere degli animali, sulla sanità delle piante nonché sui prodotti fitosanitari, recante modifica dei regolamenti (CE) n. 999/2001, (CE) n. 396/2005, (CE) n. 1069/2009, (CE) n. 1107/2009, (UE) n. 1151/2012, (UE) n. 652/2014, (UE) 2016/429 e (UE) 2016/2031 del Parlamento europeo e del Consiglio, dei regolamenti (CE) n. 1/2005 e (CE) n. 1099/2009 del Consiglio e delle direttive 98/58/CE, 1999/74/CE, 2007/43/CE, 2008/119/CE e 2008/120/CE del Consiglio, e che abroga i regolamenti (CE) n. 854/2004 e (CE) n. 882/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio, le direttive 89/608/CEE, 89/662/CEE, 90/425/CEE, 91/496/CEE, 96/23/CE, 96/93/CE e 97/78/CE del Consiglio e la decisione 92/438/CEE del Consiglio è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell’UE il 7 aprile scorso.
Il Decreto Legislativo 7 febbraio 2017, n. 27 "Disciplina sanzionatoria per la violazione delle disposizioni di cui al regolamento (CE) n. 1924/2006 relativo alle indicazioni nutrizionali e sulla salute fornite sui prodotti alimentari" introduce una serie di sanzioni per gli operatori del settore alimentare, che violano la normativa in materia di indicazioni nutrizionali e sulla salute fornite sui prodotti alimentari.
Come si evince dall'art. 12, qualora la violazione venga reiterata le autorità possono disporre, in aggiunta alla sanzione amministrativa pecuniaria, la sospensione dell’attività o il ritiro della licenza all’operatore del settore per un periodo di giorni lavorativi da un minimo di dieci ad un massimo di venti.
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