FoodMate è la società leader cinese nel settore della consulenza alimentare in Cina.
Fondata nel 2001, si basa su un solido team di professionisti e su una rete capillare sul territorio.
Fornisce un servizio di consulenza legale professionale e completo rivolto all'industria alimentare cinese che comprende consulenza su norme e regolamenti, registrazione di alimenti per lattanti, integratori alimentari, nuovi alimenti, additivi alimentari, controllo dell'etichettatura e sicurezza alimentare.
Da gennaio 2018 collabora con AgriLegal Bio.
Ciclicamente vi proporremo dei loro approfondimenti riguardanti la normativa alimentare cinese tradotti in italiano, così da fornirvi una panoramica completa del settore e un costante, puntuale aggiornamento.
In questa sezione parliamo della National Food Safety Standard e della modifica della normativa sugli additivi alimentari.
La Corte di Giustizia ha espresso la sua decisione sulla questione Comité Interprofessionnel du Vin de Champagne contro Aldi Süd Dienstleistungs-GmbH & Co. OHG - causa C-393/16 - Champagner Sorbet.
Per una panoramica generale del caso è possibile cliccare QUI.
In questi giorni è circolata la notizia che l'Europa avrebbe messo al bando il kebab. Cerchiamo di far chiarezza sul punto.
Il giorno 13 dicembre scorso, il Parlamento Europeo si è riunito in sede plenaria per decidere se bloccare o meno una proposta della Commissione Europea per ammettere l’uso di additivi fosfatici nella preparazione dei kebab.
Ne avevamo già parlato QUI. Il Consiglio dei Ministri, l'11 dicembre scorso, ha approvato il ‘decreto legislativo recante la disciplina sanzionatoria per la violazione delle disposizioni del regolamento (UE) n. 1169/2011, relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori e l’adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del medesimo regolamento (UE) n. 1169/2011 e della direttiva 2011/91/UE’.
La Camera ha approvato il 6 dicembre scorso in prima lettura la proposta di legge sulla produzione e la vendita del pane.
Il testo è stato approvato con 331 voti a favore, contrari 4 e 21 astenuti.
I paesi dell'Unione Europea riuniti in Comitato d'appello hanno votato lunedì 27 novembre a favore del rinnovo dell'autorizzazione dell'erbicida glifosato per altri cinque anni. Gli equilibri sono stati spostati dal voto positivo della Germania. A favore si sono espressi 18 paesi, 9 contrari, tra cui l'Italia, 1 astenuto.
Il glifosato è un principio attivo utilizzato nei prodotti fitosanitari più venduti per il controllo delle infestanti, si tratta di un erbicida impiegato in agricoltura, orticoltura, ma anche in aree non coltivate (es. binari ferroviari, parchi pubblici, giardini) per tenere a bada la crescita delle cosidette "erbacce".
Il 1 dicembre 2017 il Consiglio dei Ministri ha approvato due decreti legislativi, aventi ad oggetto il riordino dell’Agea e l’emanazione di un Testo unico in materia di foreste e filiere forestali.
Con l’emanazione della normativa di riordino in materia forestale la gestione boschiva prende finalmente una certa importanza nell’azione legislativa, ponendo la base per una ulteriore opportunità di sviluppo della silvicoltura in Italia.
Il Consiglio dei Ministri ha approvato un disegno di legge che introduce nuove norme in materia di reati agroalimentari.
Con 29 voti a favore, 11 contrari e 4 astenuti la Commissione agricoltura del Parlamento europeo ha approvato il nuovo regolamento Ue sul biologico.
Il mese scorso, il tribunale distrettuale degli Stati Uniti per il distretto centrale della California ha emesso un'ordinanza (in allegato) sul caso Shalikar v. Asahi Beer U.S.A. - (class action per pubblicità ingannevole).
Come in molte altre circostanze simili, Shalikar sostiene che gli attori, in quanto consumatori, siano stati ingannati dai prezzi più alti della birra di marchio Asahi commercializzata negli Stati Uniti, perché credevano che tale birra fosse prodotta in Giappone quando, in effetti, era realizzata in Canada.
Nella recente ordinanza, il tribunale ha respinto la mozione di Asahi per l'archiviazione del caso per mancanza di prove.
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