L'importo erogato sarà fino ad un massimo di 10.000 euro per i singoli operatori e i 18.000 euro per cooperative. L'iniziativa si colloca all'interno del Progetto "La buona terra"- Giovani, recupero dei territori e sviluppo locale: nuove opportunità di formazione e lavoro legate alla terra”, promosso dall'Ente Nazionale per il Microcredito (Ente pubblico non economico) in collaborazione con AIAB, IDEA2020 - Spin-off dell'Università degli Studi della Tuscia, AVVISO PUBBLICO - Enti locali e Regioni per la formazione civile contro le mafie e la Fondazione Risorsa Donna.
Il progetto nazionale è finalizzato a realizzare uno studio di fattibilità per l'erogazione di micro prestiti destinati al settore agricolo, attraverso programmi di supporto e di assistenza alle imprese già attive o in fase di start-up nell'ambito dell'agricoltura sociale biologica.
Tra le prerogative caratterizzanti del microcredito vi è quella di consentire l'accesso ad un finanziamento a tutti quei soggetti che a vario titolo si trovano nella condizione di "non bancabilità" per un importo massimo di 25.000 euro.
Queste condizioni si sono rivelate particolarmente vantaggiose per tutte quelle attività di piccole e micro imprese impegnate nel comparto agricolo, in special modo se sono imprese familiari o cooperative.
Il progetto realizzerà azioni di informazione, animazione territoriale, formazione sull'agricoltura biologica, la gestione aziendale e l'accesso al credito per i territori interessati e tutte le azioni di accompagnamento alla buona gestione manageriale e amministrativa dei soggetti beneficiari di micro prestiti, nonché di consulenza ed assistenza agronomica.
L'erogazione dei primi microprestiti in provincia di Viterbo della fondazione Risorsa Donna segna l' avvio della realizzazione del progetto pilota La buona terra nel Biodistretto della Via Amerina e delle Forre e in tutta la provincia di Viterbo, il territorio scelto dai partner per testare e realizzare la prima buona pratica nell'ambito del progetto nazionale.