Tuttavia, solo recentemente l’entomofagia ha catturato l’attenzione dei media, degli istituti di ricerca, dei cuochi ed altri operatori dell’industria alimentare, dei legislatori e agenzie che si occupano di agricoltura e alimentazione.
Nel 2050 si prevede che sul pianeta vivranno 9 miliardi di persone. Questo costringerà ad un aumento della produzione di alimenti e di mangimi con una conseguente maggiore pressione sull’ambiente. Sono previsti scarsità di acqua, foreste, pescato e la compromissione della biodiversità delle risorse agricole.
Gli insetti sono quindi una delle risposte che vengono fornite da nutrizionisti ed alimentaristi di tutto il mondo alle sfide del futuro. Gli insetti commestibili, infatti, contengono proteine di alta qualità, vitamine ed amminoacidi positivi per l’alimentazione umana. Hanno anche un alto tasso di conversione alimentare, per esempio, i grilli hanno bisogno di sei volte meno alimentazione dei bovini, quattro volte meno delle pecore e due volte meno dei maiali e polli.
Dal 2003, la FAO studia la pratica dell’entomofagia, attraverso il programma “Edible Insects”, che prende anche in esame le potenzialità alimentari di alcuni Aracnidi (ad esempio ragni e scorpioni) sebbene questi non appartengano propriamente alla classe degli insetti. I contributi della FAO riguardano le seguenti aree tematiche:
condivisione della conoscenza attraverso pubblicazioni, riunioni di esperti e un portale web sugli insetti commestibili;sensibilizzazione sul ruolo degli insetti attraverso la collaborazione dei media (ad esempio giornali, riviste e TV);sostegno ai paesi membri attraverso progetti sul campo (ad esempio, il progetto di cooperazione tecnica Laos);messa in rete ed interazioni multidisciplinari (ad esempio stakeholder che lavorano con la nutrizione, alimentazione e le questioni legislazione-correlati) con i vari settori all’interno e all’esterno della FAO.
L’Europa ancora non ha autorizzato la vendita di insetti, ma negli ultimi mesi qualcosa si è mosso. Le normative europee circa il consumo di insetti per uso alimentare sono piuttosto chiare e restrittive: gli insetti rientrano nella definizione di “Novel Food” –Regolamento (CE) 258/97–ovvero tutti quei prodotti e sostanze alimentari per i quali non è dimostrabile un consumo significativo all’interno dell’Unione europea e per i quali è quindi necessaria una complessa procedura di valutazione del rischio con conseguente espressa autorizzazione europea prima di poter essere commercializzati.
Tuttavia alcuni stati membri dell’UE hanno interpretato a proprio modo il Reg. (CE) 258/97 e hanno escluso dalla definizione di “Novel Food” gli insetti ammettendone, dopo alcune valutazioni del rischio, la distribuzione nel loro territorio. Esempi in questa direzione sono l’Olanda e il Belgio, dove prodotti a base di insetti sono in vendita nei supermercati già da diverso tempo.
Il Regolamento sui cosiddetti Novel Food risale al 1997, ma di recente è stata approvata dal Parlamento europeo una relazione che semplifica le loro procedure di autorizzazione. Il testo dovrà essere votato dal Consiglio.
Lo scorso ottobre è stata anche emanata una Opinion dell’EFSA, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, in cui gli esperti hanno evidenziato che la potenziale insorgenza di pericoli microbiologici è prevedibilmente simile a quella associata ad altre fonti di proteine non trasformate, nel caso in cui gli insetti vengano nutriti con sostanze per mangimi attualmente autorizzati.
Il nuovo Regolamento comunitario è atteso da molti anni e avrà il merito di fare chiarezza sulla questione includendo esplicitamente gli insetti tra i Novel Food. Esso tuttavia introdurrà una procedura autorizzativa semplificata per gli alimenti considerati tradizionali in paesi terzi, tra cui gli insetti, facilitando il loro ingresso sul mercato.
Restano tuttavia degli importanti interrogativi: da quando sarà applicabile il nuovo regolamento? Che evidenze saranno necessarie per dimostrare la “tradizionalità” del consumo? E l’Italia? Il nostro paese ha sempre applicato alla lettera il Regolamento sui Novel Food, non autorizzando e facendo sequestrare gli insetti ad uso alimentare commercializzati all’interno dei confini nazionali in numerose occasioni (le uniche eccezioni si sono viste all’Expo quando alcuni padiglioni, tra cui quello belga, sono stati autorizzati in via eccezionale a servire alcuni tipi di insetti).
Nonostante questa politica prudente, l’avvento del nuovo regolamento con le sue semplificazioni e il consumo di insetti che si sta diffondendo in paesi vicini al nostro, probabilmente faranno arrivare gli insetti sulle nostre tavole prima di quanto ci aspettiamo.