Dopo aver avuto il parere positivo della Conferenza Stato Regioni e il concerto dei Ministri dell'Ambiente, dello Sviluppo Economico, della Salute e delle Infrastrutture, il Decreto è stato firmato dal Ministro Martina e inviato agli organi di controllo per la registrazione. Il provvedimento è frutto di una lunga e approfondita istruttoria, a cui hanno preso parte le Regioni, i Ministeri e le Associazioni di categoria.
Le novità introdotte dal nuovo decreto riguardano in particolare:
a) la possibilità di utilizzare agronomicamente il digestato frutto della digestione anaerobica degli effluenti di allevamento e di una serie di materie tra cui scarti vegetali ed alcuni scarti dell'agroindustria;
b) bipartizione del digestato in agrozootecnico ed agroindustriale;
c) divieto di utilizzazione agronomica del digestato prodotto da colture che provengano da siti inquinati;
d) possibilità per le Regioni di modificare il periodo obbligatorio di 60 giorni di divieto di spandimento degli effluenti, a seconda delle diverse condizioni climatico-ambientali;
e) introduzione di una graduale limitazione all'uso di colture no-food alternative all'utilizzazione agricola dei terreni coltivati;
f) calcolo dell'azoto tramite l'effettivo fabbisogno delle colture.