Sivero ha introdotto la serata parlando del cibo da un punto di vista olistico, spiegando che la macrobiotica è una filosofia, non un modo di mangiare.
Essa fornisce degli strumenti, affinché ognuno poi trovi le sue risposte, in quanto ogni persona è diversa da un'altra ed è sbagliato adottare la stessa regola per tutti.
“Noi dobbiamo avere padronanza anche del cibo che mangiamo, esserne consapevoli – ha affermato l'esperto- Georges Ohsawa, il fondatore della macrobiotica, diceva: “un uomo sano mangia di tutto ed è sempre in grado di scegliere il cibo giusto al momento giusto”.
Oggi abbiamo perso quell'istinto che avevano invece i nostri avi, i quali sapevano ascoltarsi e sapevano attuare delle scelte. Siamo circondati da troppe sovrastrutture e da innumerevoli stimoli che ci influenzano.
Alimentarsi naturalmente altro non è che scegliere consapevolmente ciò che si decide di mangiare, avere la coscienza di ciò che si sta facendo, essere presenti ed attenti.”
“E' necessario stare dentro le cose quando si fanno – ha continuato Sivero - La mente e lo spirito di una persona sono fortemente connesse ed il cibo è un aiuto a vivere meglio. Di questo bisogna rendersi conto.
Quello che ha effetto sul corpo ha effetto anche sulla mente e sullo spirito, sono tre entità inseparabili”.
Cosa sono quindi gli alimenti? Tutto ciò che può essere ingerito, che possa essere digeribile, ovvero assimilato e usato dal corpo.
Ci sono poche regole, ma essenziali, da conoscere prima di iniziare a mangiare.
I cibi animali sono più difficili da trasformare, come i grassi.
I cibi vegetali e gli zuccheri sono, invece, più semplici da digerire.
Affinchè il cibo possa essere digerito più facilmente, un boccone va masticato almeno 30 volte.
Masticare è fondamentale, la digestione, infatti, comincia in bocca.
Giornalmente una persona in media assume 3.400 Kcal, decisamente troppe. Questo significa che il cibo va oltre alla sua funzione di sostentamento biologico, assume invece un significato culturale e simbolico.
Il cibo non va poi scelto a seconda dei gusti personali o per la soddisfazione immediata dei sensi, ma a seconda dei suoi effetti sul nostro organismo.”
Secondo i dati diffusi dal sito perladieta.blogspot.it, e che Giuseppe Sivero ha fornito durante l'incontro, il rapporto PCF standard perfetto per una persona adulta dovrebbe essere:
proteine → 8-15%;
grassi → 15-35%;
carboidrati → 50-77%.
“Ci sono tre categorie di cibi: quelli ad effetto neutro (vegetali), quelli ad effetto contraente o yang (animali), quelli ad effetto espandente o yin (estratti dai vegetali, i succhi, l'olio,…).
Il sale è l'alimento più contraente in assoluto.
Il significato di cibo espandente sta nel fatto che, ogni volta che sentiamo una tensione, cerchiamo di allentarla mangiando del cibo appunto più espandente, viceversa ogni volta che ci sentiamo senza forze, “espansi”, cerchiamo del cibo più contraente.
Il riso integrale è uno dei cibo più bilanciati che ci sia.
Affinchè ci possa essere un corretto scambio cellulare all'interno del nostro corpo, è necessario che il rapporto sodio/potassio sia 1 a 7, il riso integrale consente proprio questo.
Il nostro corpo ha sempre la necessità di stare in equilibrio e se non lo rispettiamo, nutrendociscorrettamente, il prezzo che paghiamo a lungo andare è alto.”
“Ci vuole del tempo per imparare – ha concluso l'esperto – la società moderna non ci consente scelte lente, ma ci costringe alla velocità. Dovremmo trovare però un compromesso, guardare al cibo da un punto di vista e nutrizionale e energetico, mangiare sedendoci, creare una ritualità del gesto, perché per vivere bene, in salute e a lungo senza grossi problemi fisici è necessario avere presenza anche a tavola.”
L'interessante serata ha lasciato numerose curiosità e domande, a cui Giuseppe Sivero ha risposto.
Nel frattempo, continuano le serate.
Oggi, quarto incontro sul tema “Cosa c'è dentro il vestito? Viaggio nella sostenibilità del vestire”, con la proiezione del film Behind the label e l'intervento di Marina e Cesare, fondatori di Macchie di Leopardo.