La discussione si è sviluppata attorno ad una relazione del 2017 della Commissione, dove risulta che in alcuni Stati membri le autorità e gli operatori del settore alimentare hanno utilizzato interpretazioni diverse e talvolta errate della legislazione dell'UE sui prodotti e i preparati a base di carne, il che ha comportato un’applicazione non uniforme delle regole UE sulla sicurezza alimentare.
Nell'UE esiste un'ampia gamma di additivi e aromatizzanti di affumicatura destinati all'uso negli alimenti.
La sicurezza di tali sostanze è stata oggetto di approfondite valutazioni che sono alla base della vasta normativa dell'UE che specifica in che maniera e in quali alimenti possono essere utilizzati gli additivi. Se usati in conformità agli obblighi giuridici, gli additivi alimentari migliorano la qualità e la sicurezza degli alimenti.
Tuttavia è importante garantire che siano utilizzati correttamente poiché alcuni, se usati in quantità eccessive (ad esempio i nitriti/nitrati), possono presentare rischi per la salute umana.
È per questo motivo che nell'UE sono stati stabiliti limiti massimi per molti additivi. (Regolamento (CE) n. 1333/2008 e successive modifiche relativo agli additivi alimentari, Regolamento (UE) n. 257/2010, che istituisce un programma relativo a una nuova valutazione degli additivi alimentari autorizzati conformemente al regolamento (CE) n. 1333/2008, Regolamento (UE) n. 231/2012 della Commissione, del 9 marzo 2012, che stabilisce le specifiche degli additivi alimentari elencati negli allegati II e III del regolamento (CE) n. 1333/2008).
Poiché alcune persone sono sensibili a certi additivi, è anche importante garantire che i consumatori siano adeguatamente informati sugli additivi presenti negli alimenti che acquistano.
È pertanto importante verificare che le informazioni sugli additivi alimentari che figurano sulle etichette degli alimenti siano accurate, complete e dimostrino la conformità ai limiti di legge.
Sebbene la maggior parte degli Stati membri sia dotata di sistemi di controllo relativi agli additivi alimentari e agli aromatizzanti di affumicatura a vari livelli della catena di produzione e di distribuzione, sono pochi quelli che hanno attribuito un'alta priorità al controllo di questo settore.
Tra i possibili motivi della bassa rilevanza attribuita a quest'attività rientrano:
a) l'idea che anche se la legislazione non è applicata correttamente l'impatto sulla salute umana è trascurabile,
b) l'ampio numero di additivi presenti sul mercato e il fatto che le conoscenze sono limitate ai più importanti da controllare,
c) la pressione per ridurre le risorse disponibili per i controlli ufficiali.
Negli Stati membri che hanno considerato prioritari i controlli in questo settore, in particolare per quanto riguarda gli additivi ad alto rischio come i nitriti e i nitrati, i controlli sono efficaci.
Nel complesso tuttavia la bassa priorità attribuita a quest'attività, i controlli effettuati e la loro portata non forniscono sufficienti garanzie che gli operatori del settore alimentare rispettino le prescrizioni dell'UE in materia.
Tra le problematiche più importanti vi sono:
a) l'esperienza e la competenza dei funzionari che effettuano i controlli,
b) gli orientamenti a loro disposizione per condurre i controlli in modo efficace,
c) la conoscenza degli operatori del settore alimentare coinvolti nella catena di approvvigionamento degli additivi,
d) l'etichettatura degli additivi e le informazioni su di essi,
e) l'interpretazione di alcune prescrizioni dell'UE.
Per quanto riguarda la "questione" Kebab, secondo la Commissione europea, l’uso dei fosfati è necessario per estrarre e scomporre le proteine della carne e formare una pellicola proteica che lega insieme i pezzi di carne e garantisce un congelamento e una cottura omogenei.
L’obiezione all'autorizzazione dell’uso di additivi fosfatici nei kebab, sollevata dalla commissione per la sanità pubblica e la sicurezza alimentare del Parlamento Europeo, ha ottenuto 373 voti favorevoli, 272 contrari e 30 astensioni, non raggiungendo i 376 voti favorevoli necessari per l’adozione.
La Commissione europea può quindi ora procedere ad autorizzare l’uso di acido fosforico, difosfati, trifosfati e polifosfati (E 338-452) nella carne del kebab - sia essa di montone, agnello, vitello, manzo o pollame.
Si rimane in attesa di uno studio scientifico sugli additivi che l’Autorità europea per la sicurezza alimentare dovrà pubblicare entro la fine del 2018.
Non è contemplato quindi il divieto di produrre il panino.
Fonte: europa.eu