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Nel corso dello scorso China International Wine Expo di Shanghai, la China Alcoholic Drink Association (CADA), la China National Food Industry Association e la Chinese Society for Horticultural Science hanno presentato un sistema di valutazione delle qualità dei vini (葡萄酒评级系统) pensato ad hoc per il mercato cinese.
Nela nota diffusa dalla CADA si legge che "l'obiettivo del sistema è quello di aiutare i consumatori cinesi a capire meglio il vino e aiutare produttori e importatori a capire meglio i consumatori cinesi e il mercato cinese. Dopo numerose indagini su competizioni vitivinicole a vari livelli negli ultimi anni ed esperimenti da parte delle istituzioni competenti, il sistema di valutazione proposto è stato verificato e si è dimostrato in linea con il mercato cinese dei consumatori."
Il sistema sarebbe quindi stato creato per soddisfare i gusti e i palati dei bevitori di vino cinesi, tenendo conto delle specifiche tradizioni culinarie cinesi (pensiamo ad esempio al fatto che in Cina non è per nulla diffusa l'abitudine di abbinare il cibo al vino e che quindi nella degustazione un simile elemento deve essere del tutto escluso).
Questa mossa è stata letta dagli esperti come un segnale della maturazione del mercato interno del vino cinese, cui le autorità fanno seguire un messaggio di indipendenza, costruendo un criterio di valutazione autonomo che, grazie alla spinta statale, diventerà presto comune nel paese.
Venendo al sistema di valutazione, quello proposto dalla CADA abbandona il punteggio in centesimi comunemente adottato nel resto del mondo e introdotto da Robert Parker, in favore di un -a detta della CADA più semplice- punteggio da 1 a 10.
Quanto ai criteri per la valutazione, le differenze invece tendono a sfumare, con una serie di indici (色香味体) che riprendono quelli in uso nel resto del mondo, ovvero colore, aroma, gusto e corpo del vino.
Per ora, il sistema di classificazione non è obbligatorio né per i vini cinesi né per quelli importati, ma un portavoce della CADA ha affermato che l'intento è quello di porre il punteggio alla base di un "sistema statale" per raccomandare i vini.
Non è chiaro con quali tempi questo "sistema" verrà adottato né chi si occuperà di valutare i vini ai fini dell'adozione del punteggio (verosimilmente si tratterà di componenti del CADA e della China Wine & Viticulture Technology Association), quel che è certo è che i produttori cinesi non tarderanno ad adeguarsi allo standard, rendendolo familiare ai consumatori cinesi in vista di misure più incisive.
La CADA ha promesso di diffondere a breve materiale informativo che dettagli le caratteristiche di questo sistema di valutazione, solo allora gli importatori potranno decidere se conformarsi a tale sistema ovvero se convenga mantenere un tono "esotico" riportando i punteggi con i criteri internazionali... se e finché ciò sarà concesso!
Avv. Riccardo Berti