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In Italia, l’eterogeneità e l’alta qualità della produzione enogastronomica hanno fatto sì che maturasse, sin dagli anni Sessanta, un articolato e capillare sistema di controlli sul cibo che fa del nostro Paese un vero e proprio modello in termini di lotta alla contraffazione.
Il fenomeno è in crescita e l'attenzione globale per questo tipo di tematiche è aumentata.
Da un'indagine della Coldiretti, l’incremento delle frodi è da record: il valore di cibi e bevande sequestrate perché adulterate, contraffatte o falsificate, è aumentato del 277 per cento dal 2007 al 2014.
Sulla base dell’attività svolta dai carabinieri dei Nas nei primi nove mesi dal 2008 al 2015, sono stati sequestrate diciotto tonnellate di alimenti scaduti, in cattive condizioni igienico sanitarie e privi di tracciabilità.
«Le frodi a tavola - sottolinea la Coldiretti - si moltiplicano soprattutto con la diffusione dei cibi low cost e sono crimini particolarmente odiosi perché si fondano sull’inganno nei confronti di quanti, per la ridotta capacità di spesa, sono costretti a risparmiare sugli acquisti di alimenti».
Secondo una indagine Coldiretti/Ixe il 65% degli italiani oggi ha paura a tavola perché ritiene che la crisi abbia fatto aumentare i rischi alimentari mentre ben il 2% dichiara di esserne stato vittima.
Di fronte al moltiplicarsi dei casi di frode e contraffazione alimentare il 57% degli italiani chiede che venga comminata la sospensione dell’attività.
Nei primi nove mesi del 2014 sono stati sequestrati beni e prodotti per un valore di 318,7 milioni di euro soprattutto con riferimento a prodotti base dell’alimentazione come la carne (29 per cento), farine pane e pasta (16 per cento), latte e derivati (12 per cento), prodotti ittici (9 per cento), ma anche in misura rilevante alla ristorazione (15 per cento) dove, per risparmiare, si diffonde purtroppo l’utilizzo di ingredienti low cost che spesso nascondono frodi e adulterazioni.
Nella classifica dei paesi di provenienza dei prodotti a rischio si colloca al primo posto la Cina (469) al secondo la Turchia (214) e al terzo l’India (200), tutti Paesi da cui si importano cibi a basso costo.
Il Mipaaf, nel primo semestre 2015, ha realizzato oltre 50.000 controlli in materia di sicurezza alimentare, incrementando di circa il 14% il numero delle verifiche rispetto all’anno precedente, cui sono da aggiungere oltre 300 interventi di tutela del made in Italy del mondo.
Questi ultimi si basano su azioni ispettive condotte direttamente all’estero dai nostri funzionari in collaborazione con le competenti agenzie governative dei Paesi dove si scopre la presenza di prodotti contraffatti e presentati come italiani.
Di particolare impatto anche i numeri presentati dall’Arma dei Carabinieri, che nei primi sei mesi del 2015 ha sequestrato oltre 640.000 chilogrammi di prodotti oggetto di «agropirateria»
In allegato è possibile scaricare l'ultimo rapporto, risalente al 2014, dell'attività dell'ICQRF.
L'ICQRF è l'Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari e rappresenta il principale riferimento per la difesa del Made in Italy agroalimentare, operando sia in ambito nazionale che europeo e mondiale.
In qualità di Autorità italiana ex officio, l’ ICQRF agisce per far cessare l’uso illegale dei marchi delle DOP/IGP italiane in Europa, ma anche per tutelare tutte le DOP e IGP Europee sul territorio italiano.
La protezione ex officio riguarda anche i prodotti venduti via internet.