Conformemente al Piano di lavoro sulle indicazioni geografiche, concordato dagli Stati membri del WIPO (World Intellectual Property Organization) nell'SCT (Standing Committee on the Law of Trademarks, Industrial Designs and Geographical Indications) lo scorso ottobre, il presidente dell'SCT ha chiesto al segretariato "di compilare un elenco delle domande proposte dai membri e dalle organizzazioni intergovernative di proprietà intellettuale con status di osservatore, affinchè siano esaminate dall'SCT, per costituire la base di un questionario da distribuire ai membri e alle suddette organizzazioni."
Dal 05 marzo al 19 aprile 2018 le micro piccole e medie imprese veronesi potranno presentare domanda per partecipare al bando "INCENTIVI PER L'INTERNAZIONALIZZAZIONE - ANNO 2018".
E' stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto Ministeriale n. 8283 del 6 febbraio 2018 relativo a “Disposizioni per l’attuazione del Reg. (CE) n. 1235/2008 recante modalità di applicazione del Reg. (CE) n. 834/2007 del Consiglio per quanto riguarda il regime di importazione di prodotti biologici dai Paesi terzi e che abroga il Decreto Ministeriale del 9 agosto 2012 n. 18378”.
Il 5 febbraio 2018, la Corte Distrettuale degli Stati Uniti per il Distretto Orientale del Missouri ha emesso un parere (in allegato) in una delle tante class action per pubblicità ingannevole presentate negli ultimi cinque anni contro l'industria delle bevande alcoliche.
Il 17 gennaio 2018, la United States District Court for the Northern District of California ha emesso una decisione su un'azione collettiva promossa contro un birrificio, sostenendo che l'etichettatura ed il marketing della birra in questione erano falsi ed ingannevoli.
In questo caso, il convenuto è The 21st Amendment Brewery Café (in seguito "21st Amendment"), un birrificio artigianale con sede in California.
In allegato è scaricabile una copia della decisione del tribunale. Vd. Peacock v. The 21st Amendment Brewery Café, LLC, N.D. Cal. No. 17-cv-01918-JST (17 gennaio 2018).
FoodMate è la società leader cinese nel settore della consulenza alimentare in Cina.
Fondata nel 2001, si basa su un solido team di professionisti e su una rete capillare sul territorio.
Fornisce un servizio di consulenza legale professionale e completo rivolto all'industria alimentare cinese che comprende consulenza su norme e regolamenti, registrazione di alimenti per lattanti, integratori alimentari, nuovi alimenti, additivi alimentari, controllo dell'etichettatura e sicurezza alimentare.
Da gennaio 2018 collabora con AgriLegal Bio.
Ciclicamente vi proporremo dei loro approfondimenti riguardanti la normativa alimentare cinese tradotti in italiano, così da fornirvi una panoramica completa del settore e un costante, puntuale aggiornamento.
In questa sezione parliamo della National Food Safety Standard e della modifica della normativa sugli additivi alimentari.
Secondo il sito web del Ministero delle Finanze cinese, recentemente la Commissione tariffe doganali del Consiglio di Stato ha pubblicato un avviso sull'adeguamento dei dazi di importazione su alcuni beni di consumo. Secondo la circolare, del 1 dicembre scorso, questi dazi sono stati ridotti in maniera significativa.
Il mese scorso, il tribunale distrettuale degli Stati Uniti per il distretto centrale della California ha emesso un'ordinanza (in allegato) sul caso Shalikar v. Asahi Beer U.S.A. - (class action per pubblicità ingannevole).
Come in molte altre circostanze simili, Shalikar sostiene che gli attori, in quanto consumatori, siano stati ingannati dai prezzi più alti della birra di marchio Asahi commercializzata negli Stati Uniti, perché credevano che tale birra fosse prodotta in Giappone quando, in effetti, era realizzata in Canada.
Nella recente ordinanza, il tribunale ha respinto la mozione di Asahi per l'archiviazione del caso per mancanza di prove.
La Corte Distrettuale del nord della California (USA) nel recente parere Broomfield v. Craft Brew Alliance, Inc., No. 17-cv-01027-BLF (1 settembre 2017) presenta l'ultima decisione dell'ormai lunga lista di casi di pubblicità ingannevole riguardanti le marche di birra che falsano le loro origini geografiche.
In conformità con il Regolamento 57 dell'Australian Grape and Wine Authority Regulations 1981 (AGWA Regulations), il dipartimento di Agricoltura e Sviluppo Rurale della Commissione Europea ha presentato domanda per la registrazione in Australia di 906 indicazioni geografiche vitivinicole (GI).
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