Ulteriore attenzione che devono avere i produttori del settore agricolo è quella, nel caso in cui il loro prodotto sia a denominazione protetta, di verificare che la loro D.O. sia stata registrata come marchio collettivo ovvero come Indicazione di Origine presso l'AQSIQ (Administration of Quality Supervision, Inspection and Quarantine of the P.R.C.), in difetto sarà opportuno coordinare l'ingresso nel mercato cinese con il Consorzio di Tutela.
Sebbene la normativa in tema di marchi in Cina si stia progressivamente irrigidendo ed avvicinando ai nostri standard, ci sono ancora numerose problematiche nella gestione dei brand e il fenomeno del c.d. squatting (l'attività illegale di chi si appropria di marchi commerciali altrui, registrandoli) è ancora all'ordine del giorno.
Prima di entrare nel mercato cinese è quindi opportuno verificare con attenzione presso la SIPO (Sate Intellectual Property Office of the P.R.C.) se il nostro marchio o altri simili sono stati registrati.
Se il nostro marchio non è stato registrato in Cina la prima cosa da fare è estendere la registrazione del nostro brand alla Repubblica Popolare, Hong Kong e Macao, per evitare che, dopo l'ingresso nel paese, qualcuno (spesse volte proprio il nostro importatore o un distributore cui questo si appoggia), potrebbe registrare il marchio per nostro conto svolgendo anche attività di effettivo "utilizzo" del marchio registrato a non domino, rafforzando così la propria legittimazione all'utilizzo esclusivo del nostro brand in Cina.
Attenzione però, la normativa cinese è molto rigida circa l'estinzione del marchio per non uso. Se non faremo seguire alla registrazione del brand un effettivo ingresso nel mercato cinese chiunque potrà , dopo tre anni di inattività (in Italia la soglia è cinque anni), chiedere la cancellazione del nostro marchio a mente dell'art. 49 della Legge Marchi Cinese.
Se qualcuno dovesse contestare il vostro marchio per non uso, avreste solo due mesi per fornire prova di aver utilizzato il marchio sul mercato cinese nei tre anni precedenti.
É importante quindi far precedere di poco l'estensione della registrazione del nostro marchio all'ingresso nel paese.
Cosa fare invece se la verifica rivela che il nostro marchio è stato già registrato da qualcuno in Cina, prima del nostro ingresso nel mercato cinese?
Non capita di rado alle compagnie che godono di certa fama in Europa o negli Stati Uniti, anche nel settore agroalimentare, di ricevere addirittura comunicazioni da parte di studi legali cinesi che si offrono di presentare opposizione a registrazioni di marchi identici o assonanti con quelli del brand occidentale (non ancora registrato né presente nella Repubblica Popolare).
Queste registrazioni preventive, da parte di c.d. squatter, sono solitamente difficili da combattere in quanto la Cina è ancora molto prudente nel riconoscere la qualifica di "marchio notorio" al brand straniero non registrato, salvo casi particolari.
Di fronte a queste ipotesi la compagnia danneggiata può adottare diverse strategie, da quella dell'opposizione (strada che potrà essere percorsa con maggiori prospettive verificando se la compagnia che ha registrato il marchio è una registratrice "sistematica" di loghi presso l'autorità cinese e se è coinvolta in numerosi processi di questo tipo), a quella dell'accordo con la compagnia che ha registrato il logo per la cessione dello stesso, strada che spesso consente una soluzione indolore al problema e nel contempo ci consente di godere della registrazione di un marchio anticipata nel tempo.
Un'ulteriore strategia, da non sottovalutare se l'ingresso nel mercato cinese non è un obiettivo primario dell'azienda il cui marchio è stato registrato illegittimamente, è quella dell'attesa: come abbiamo visto la normativa cinese in tema di marchi è molto rigida circa l'utilizzo in commercio del logo registrato.
Se la compagnia cinese (che verosimilmente ha registrato il marchio appunto con il solo scopo di estorcere dei soldi al legittimo proprietario dello stesso) non metterà in commercio prodotti contrassegnati con il marchio registrato per tre anni, si potrà chiedere la cancellazione del marchio stesso per non uso, estendendo di conseguenza la registrazione del nostro marchio alla Repubblica Popolare.