La Cina è il più grande produttore di mele al mondo e può offrire ottime opportunità di business a chi opera in tale settore.
E’ questa la tesi emersa durante il convegno „Interpoma International“ svoltosi nei giorni scorsi a Bolzano come anticipazione di Interpoma 2016, il salone internazionale sulla mela in programma dal 24 al 26 novembre prossimi a Fiera Bolzano.
“A pochi mesi dall’inizio di Interpoma 2016 – ha introdotto Thomas Mur, direttore di Fiera Bolzano – abbiamo voluto capire quali possano essere i nuovi mercati interessanti per i nostri espositori. Durante l’ultima edizione, due anni fa, abbiamo registrato partecipanti provenienti da 71 diversi Paesi, a testimonianza del respiro sempre più internazionale della rassegna. Prima di scegliere il tema della Cina – ha proseguito - abbiamo fatto diversi sopralluoghi nelle aree di produzione di questo Paese. Oggi, alcuni impianti rispondono ad elevati standard di qualità mentre la gran parte è ancora nelle condizioni paragonabili a quelle che avevamo da noi negli anni ‚50. Abbiamo inoltre incontrato rappresentanti politici e centri di ricerca. In tutte queste occasioni abbiamo percepito che c’è un grande interesse da parte della Cina sul tema della mela e l’economia di questo comparto si sta sviluppando a livelli incalzanti”.
A seguire Yongbing Yuan, professore di scienze ortofrutticole al College of Horticulture e Vice Presidente della Qingdao Agricultural University sul tema La produzione di mele in Cina. Prospettive presenti e future. “Attualmente in Cina abbiamo enormi superfici allevate a mele, - ha dichiarato - circa 2,3 milioni di ettari, per una produzione che si attesta intorno a 38 milioni di tonnellate. Le piante sono generalmente molto grandi, ma gli impianti sono solitamente piuttosto piccoli. Le cooperative di produttori non sono ancora molto diffuse, nonostante il governo cerchi di promuoverle. Le varietà presenti sono poche, con la Fuji che occupa quasi il 73% della produzione. Il mercato, invece, conta 1,4 miliardi di consumatori”.
Il vice presidente della Qingdao Agricultural University ha inoltre evidenziato come la melicoltura in Cina si sia modernizzata soprattutto durante gli ultimi dieci anni, nonostante i passi da compiere siano ancora numerosi. Per quanto riguarda le macchine agricole, ad esempio, il Paese asiatico è un grande importatore. “Secondo alcuni studi – ha dichiarato Yongbing Yuan - il 70% delle macchine utilizzate in agricoltura sono importate. Ma anche per le piante non ci sono grossi ostacoli, tanto che negli ultimi anni sono stati acquistati molti alberi dall’Europa, in gran parte dai Paesi Bassi. I nostri meleti, infatti, annoverano un gran numero di alberi vecchi, mentre sappiamo che gli impianti realizzati con criteri più moderni consentono l’utilizzo delle macchine. E il governo mette a disposizione anche degli incentivi per l’acquisto di nuovi macchinari”.
E il futuro? “Oggi la maggior parte delle mele – ha affermato Yongbing Yuan – è concentrata nella provincia di Shandong, che da sola conta 9,3 milioni di tonnellate. Entro il 2020 vogliamo arrivare a una produzione estesa su oltre 400.000 ettari, con 40 tonnellate per ettaro, tagliando al contempo il costo della manodopera e dell’impiego di risorse idriche del 15%, e quello dei fertilizzanti del 30%. L’Alto Adige rimane il nostro esempio da seguire”.
Se la Cina guarda all’esempio italiano, Fiera Bolzano si è attivata in questi anni per facilitare le opportunità di business.
Kurt Werth, consulente di Interpoma, parlando di Cina, un mercato potenziale per gli espositori di Interpoma ha raccontato la sua esperienza: “Spesso parliamo di Cina ma immaginiamo difficilmente le sue enormi dimensioni. Un quarto dell’umanità vive in Cina. Per gli espositori di Interpoma questo mercato ha un grande potenziale: di fronte a queste dimensioni e a questa velocità di sviluppo, è chiaro che ci siano opportunità di business. Per l’allevamento delle piante si comincia a guardare quello che si fa nel resto del mondo, innesti o portainnesti intermedi. Le attrezzature spesso sono importate dall’Italia o dall’Europa. Le piattaforme mobili, come gli irroratori o i nebulizzatori, provengono anche dall’Alto Adige. Un grande fervore c’è pure nella ricerca: in due settimane, siamo riusciti a visitare undici stazioni di sviluppo varietale.”
Anche Gottfried Rottensteiner, direttore di Skipp Sas ha sottolineato l’importanza dei viaggi di lavoro in queste aree geografiche e l’avvocato Veit Gamper gli ha fatto eco, ricordando a chi imposta nuovi lavori con partner cinesi di affrontare il tema delle forme e tutele giuridiche .
L’incontro “Interpoma International” è stato soltanto il primo di altri approfondimenti che Interpoma continuerà a realizzare sul ruolo centrale che la Cina ricopre nel settore melicolo. Fiera Bolzano, in questa ottica, intende fornire alle aziende del comparto gli strumenti per conoscere meglio questo Paese, che potrà diventare un mercato futuro anche per il settore della mela.