Nonostante un primo intervento della Commissione, la tutela della DOC Prosecco in Moldavia continua ad essere negata: in primo grado i giudici moldavi hanno eccepito la genericità della denominazione «Prosecco».
Il ricorso in appello promosso nel 2014 dal Consorzio della DOC Prosecco congiuntamente con l'ufficio marchi moldavo AGEPI è stato in seguito giudicato inammissibile per vizio formale.
La Commissione, informata del contenzioso, si è impegnata — tramite una lettera cofirmata dai Commissari Malmström e Hogan — a risolvere la questione con la figura del Primo Ministro Pavel Filip, spingendo le autorità moldave a implementare tutte le misure necessarie e a sollevare il caso in occasione dell'Association Council fra Unione europea e Moldavia che si è tenuto a Bruxelles il 31 marzo, nel corso della quale la Commissione ha espresso la sua preoccupazione per i recenti sviluppi giudiziari, incoraggiando le autorità moldave a prendere tutte le misure necessarie per garantire l’effettiva tutela di questa indicazione geografica.
A fine marzo, sulla vicenda aveva presentato un’interrogazione scritta anche l’europarlamentare democratico, Paolo De Castro, che così aveva dichiarato: "Alla luce del quadro delineato, che palesa l'usurpazione della DOP Prosecco da parte di «Bulgari Winery» e il perpetuato mancato rispetto dell'accordo di Lisbona e di quello bilaterale tra UE e Moldavia sulla protezione delle IG, quali concrete misure intende adottare la Commissione per garantire la totale e immediata osservanza degli obblighi negoziali assunti dalla Moldavia?".
Quello che è certo, ad ora, è quanto riscontrato nelle parole di Stefano Zanette, presidente del Sistema Prosecco (che mette insieme i 3 consorzi italiani della “galassia Prosecco”), «secondo i dati dell’ICQRF(l’Ispettorato centrale per la repressione delle frodi del ministero dell’Agricoltura) , dal 1° dicembre 2014 a fine 2016 sono stati segnalati 530 siti web, ditte ed inserzioni pubblicitarie irregolari per la vendita di falsi vini Prosecco, da Germania, Regno Unito, Polonia, Olanda, Austria, Irlanda, Svizzera, Croazia, Danimarca, Romania e Spagna».
Per provare a debellare i falsi, anche l’Europa dà una mano al prosecco. Come per champagne e Asti, anche per il famoso vino veneto non sarà più utilizzata l’indicazione generica “altri vini spumanti Dop”, ma avrà un apposito codice di nomenclatura combinata a 8 cifre (2204 1015), specifico per il prosecco spumante.
La speranza è che si riesca a debellare, in un modo o in un altro, questa piaga dell'"Italian sounding" che toglie ai nostri produttori fette di mercato e soprattutto milioni e milioni di fatturato.