La normativa di riferimento è il regolamento Ce 1924/2006, che prevede il rispetto di una serie di norme molo precise in materia di etichettatura alimentare, a tutela della salute dei consumatori, del rispetto della concorrenza, e della chiarezza e trasparenza dell’informazione.
Qui di seguito il dettaglio delle violazioni e le sanzioni.
1. violazione delle norme in materia di indicazioni nutrizionali (ovvero impiegare nell'etichettatura, nella presentazione e nella pubblicita' degli alimenti indicazioni nutrizionali che danno adito a dubbi sulla sicurezza o sull'adeguatezza nutrizionale di altri alimenti o che incoraggiano o tollerano il consumo eccessivo di un elemento): da euro 3000 a 30.000 - art.3;
2. violazione delle norme in materia di indicazioni nutrizionali e sulla salute: da euro 2000 a 20.000;
3. apposizione di un'indicazione nutrizionale sulle confezioni di bevande contenenti piu' dell'1,2 % in volume di alcol, somma da euro 5.000 a euro 20.000, se l’indicazione è sulla salute - art. 4;
sanzione da euro 3.000 a euro 10.000, se l'indicazione e' nutrizionale;
4. violazione delle norme relative all’etichettatura di prodotti pronti da consumare: sanzione da euro 2000 a 10.000 - art. 5;
5. non fornire alle autorità le indicazioni richieste al fine di verificare il rispetto della normativa: da euro 2.000 a euro 6.000 - art. 6;
6. non fornire all’autorità competente l’etichettatura nutrizionale: da euro 2.000 a euro 16.000 - art. 7;
7. indicare nell’etichetta elementi non inclusi nella tabella prevista dalla legge: da euro 3.000 a euro 12.000 - art. 8;
8. fornire indicazioni comparative in violazione del regolamento somma da euro 3.000 a euro 12.000 - art. 9;
9. impiegare in etichetta o nella pubblicità, indicazioni sulla salute non incluse negli elenchi autorizzati, o autorizzate ma senza rispettare i requisiti di legge, o senza comprendere le informazioni obbligatorie per legge: da 3000 a 24.000 euro - art. 10;
10. pubblicizzare un prodotto indicando la percentuale di perdita di peso corporeo, o indicare danni che potrebbero essere provocati alla salute dal mancato consumo dell’alimento: somma 5.000 a euro 40.000 - art. 11.